3D Digital VET

Progetto senza titolo

Quando si dice “le coincidenze”: parliamo sempre di Innovazione (con la maiuscola); abbiamo parlato di recente degli strumenti con i quali l’Europa finanzia lo sviluppo e la crescita dei paesi membri; abbiamo parlato di aziende che fanno innovazione tra le quali 3DIFIC, una nostra azienda partner che si occupa di stampa 3D di dispositivi medici.
Bene: è una bella coincidenza l’approvazione da parte dell’UE del progetto “3D Digital VET”, un progetto di innovazione nel campo della medicina proposto da un gruppo di aziende, associazioni e università europee delle quali 3DIFIC è il principale partner tecnologico.
Il progetto si propone di portare tra gli operatori sanitari le competenze necessarie per utilizzare le nuove tecnologie in campo medicale.
Come abbiamo sempre detto, l’innovazione (tecnologica, di processo, di prodotto) non può trovare applicazione se gli operatori di un settore non dispongono delle competenze necessarie per utilizzare detta innovazione.
La logica è quello della squadratura: tutti gli studenti di ingegneria o architettura devono cimentarsi nel primo anno di corso con la squadratura del foglio. Si deve imparare ad utilizzare insieme compasso, riga squadra, matita, gomma e rapido per potere disegnare una cornice con certe caratteristiche nel foglio da disegno. Un’esperienza anche frustrante che portava a buttare via fogli per un singolo sbaffo fatto con l’inchiostro del rapido, prima di scoprire che lo si poteva togliere con una lametta opportunamente utilizzata, salvo poi dovere passare sopra la gomma da cancellare sulla cicatrice lasciata dalla cancellatura (realizzata con delicatezza e maestria) per potervi disegnare di nuovo.
Poi arrivò il CAD. Tutte queste procedure furono istantaneamente rese inutili dai pratici comandi del software, che sfornava disegni perfetti in fogli squadrati completi di inziali, logo, data e quant’altro, il tutto senza mettere mano alla matita.
Ora, il contributo della squadratura alla formazione era ed è essenziale: bisogna conoscere le logiche che sottostanno a una procedura esattamente come si deve sapere cosa fosse il Cobol quando si vuole fare programmazione. Tuttavia, quando si va ad assumere un disegnatore, anche alle prime armi, si pretende che conosca i linguaggi di programmazione in effettivo utilizzo.
Ecco, questo è il passaggio dell’innovazione e, direi, dello sviluppo economico: è necessario, è indispensabile formare i professionisti con le tecnologie che saranno effettivamente utilizzate, non solo con la teoria e la storia. La capacità che un ingegnere o un architetto ha di squadrare il foglio darà un piccolissimo contributo alla sua carriera e, soprattutto, alla capacità di dare il proprio meglio.
Senza farla troppo lunga, nella medicina i risultati più importanti potranno essere conseguiti utilizzando tutti i migliori strumenti tecnologici a disposizione, supportati dalla migliore formazione teorica. È quindi indispensabile che i professionisti di domani vengano formati sulle tecnologie che effettivamente utilizzeranno, non (solo) su quelle che sono state utilizzate nel passato.
Il progetto 3D Digital VET si propone quindi di porre le basi perché i medici di domani abbiano agevole accesso a queste nuove tecnologie fin da subito anche se, quando sono stati formati, queste soluzioni non erano disponibili. In tal modo si potrà colmare il gap tra vecchio e nuovo creato dall’emergere di nuove tecnologie.
3D Digital VET realizzerà il primo repository europeo di modelli digitali medicali nonché un curriculum accademico al passo con le nuove soluzioni chiamato Alexandria, richiamando la più evocativa biblioteca di tutti i tempi
Ancora un bell’esempio di messa a terra dell’innovazione proposto da un partner delle nostre OFFICINE MODERNE